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    Il valore aggiunto del turismo in Liguria: indagine dell’Osservatorio Turistico Regionale

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    L’Osservatorio Turistico Regionale, costituito dalla Regione Liguria in partenariato con Unioncamere Liguria, in collaborazione con l’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche e con la consulenza scientifica del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova, ha pubblicato l’ottavo rapporto sul turismo in Liguria.
    Il fine è di unire alla lettura dei dati ufficiali rilevati dagli Enti locali e dalla Regione (arrivi, presenze, consistenza e caratteristiche delle strutture ricettive e dell’offerta) una ricca mole di informazioni tratte da indagini dirette, curate dall’ISNART per l’Osservatorio Turistico Regionale, che ripercorrono la struttura dell’Osservatorio Nazionale del Turismo di cui Unioncamere è partner.
    Questo rapporto si prefigge di costruire un quadro di quanto è emerso dalle diverse indagini dirette condotte nel corso del 2015, relative alla dinamica della domanda e dell’offerta turistica regionale.
    Quest’anno l’Osservatorio Turistico Regionale si è avvalso anche del progetto di informatizzazione della rilevazione dei movimenti turistici curato dalla Regione, progetto che prevede la gestione del sistema di rilevazione dei dati dei movimenti della clientela delle strutture ricettive che operano sul territorio regionale.
    Sono oltre 72 milioni le presenze turistiche stimate in Liguria nel 2015, considerando sia coloro che alloggiano in strutture ricettive che i vacanzieri del circuito delle abitazioni private (seconde case, residenze di amici e parenti, alloggi in affitto).
    Le spese sostenute nel corso della vacanza da questi turisti sono stimate in 5 miliardi e 316,2 milioni di euro, spese che hanno attivato una produzione di beni e servizi sul territorio della regione pari a 6 miliardi e 337 milioni di euro.
    Questa produzione a sua volta attiva un Prodotto Interno Lordo pari a 3 miliardi e 576 milioni di euro (pari al 7,8% del PIL regionale), di cui il 59,5% è riconducibile ai profitti delle imprese che producono beni e servizi acquistati dai turisti in Liguria, il 37% al reddito dei residenti dipendenti delle imprese ed il 3,5% alle imposte indirette nette che percepisce lo Stato.
    Nel dettaglio dei singoli comparti produttivi, emerge come il core business del turismo, ovvero i servizi di alloggio e ristorazione attivano il 32,6% del PIL regionale legato al turismo, le attività immobiliari (affitti e attività di intermediazione immobiliare) il 13,6%, il commercio il 12,9%, il trasporto e il magazzinaggio il 12,2%, le attività artistiche, di intrattenimento e divertimento il 6,2%.
    Ma gli effetti delle spese dei turisti che visitano la Liguria si estendono anche al resto d’Italia: il PIL attivato nelle altre regioni (quelle da cui arrivano prodotti e servizi acquistati direttamente dai turisti o impiegati nella produzione dalle imprese liguri) è stimato in 2 miliardi e 805 milioni di euro, il 44% del PIL turistico attivato sull’intero territorio nazionale.
    La produzione di beni e servizi che viene attivata dalla spesa turistica in Liguria nel corso del 2015 ha richiesto l’impiego di 110.000 unità di lavoro (ULA), di cui il 59,1% impiegate all’interno delle imprese liguri (65.000 ULA), che corrispondono al 10,5% delle unità di lavoro impiegate complessivamente dalle imprese attive nella regione, quota più elevata di quella del PIL turistico (7,8% del PIL regionale) a conferma della connotazione del turismo come un settore produttivo ad alta intensità di lavoro.
    In conclusione, è possibile stimare gli “effetti moltiplicativi” che produce la spesa del turista-tipo che visita la Liguria, effetti che riguardano sia la regione stessa che le altre regioni italiane, per un impatto economico complessivo attivato sul territorio, sull’occupazione e sui redditi delle imprese e dei residenti di tutti i settori economici direttamente ed indirettamente coinvolti con il turismo.
    In particolare, dunque, stimando che ogni turista spende in media 74 euro al giorno pro-capite (costo che comprende alloggio, ristorazione, shopping, spese per attività culturali e divertimenti e altre spese per sostenute sul luogo di vacanza, ma anche spese di viaggio per la sola parte di viaggio realizzata nella regione) si calcola come:

    • ogni presenza turistica in Liguria attivi 50 euro di PIL all’interno della regione e 39 euro nel resto d’Italia;
    • per ogni 100 euro spesi dai turisti che soggiornano in Liguria si attiva un PIL pari a 67 euro all’interno della regione e 53 euro nel resto d’Italia;
    • per ogni milione di spesa turistica sostenuta in Liguria si rendono necessarie 14 ULA nella regione e 8 nel resto d’Italia.

    I dati sul valore aggiunto generato dal turismo nel 2015, dati che saranno sicuramente perlomeno confermati nel 2016 visto l’andamento del movimento turistico di quest’anno, dimostrano in modo inequivocabile che, in un quadro di crisi persistente del sistema economico della nostra regione, l’unica economia in grado ancora di generare valore aggiunto ed occupazione è il turismo, dal che derivano due considerazioni generali:

    • spendere nel turismo significa investire per il bene di tutto il sistema socio-economico della nostra regione;
    • tassare impropriamente i consumatori/turisti con l’introduzione di una tassa soggiorno significa commettere un grave errore tattico e strategico, privilegiando l’ottica miope degli incassi immediati contro la visione strategica del consolidamento e della crescita di un’economia che possiede ancora ampi margini di crescita e sviluppo.

    Continuare a considerare il lavoro nel turismo un ripiego da ultima “spiaggia” e il turismo stesso un problema di gestione del tempo libero è un errore strategico e di prospettiva che il tessuto socio-economico del nostro paese, che ormai da tempo attende segnali positivi di miglioramento, non merita e non può più permettersi!

    Il valore aggiunto del turismo in Liguria: l’ottavo rapporto sul turismo in Liguria a cura dell’Osservatorio Turistico Regionale | Maggiori informazioni

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