
Turismo Internazionale: alcuni numeri
Tag:Aci Europe, Aeroporti, Alberghi, Banca d'Italia, Cina, Economia, Europa, Firenze, Global Blue, Impresa, Italia, Lavoro, Mercato europeo, Mercato internazionale, Mercato nazionale, Milano, Pianeta Turismo, Pil, Promozione turistica, Roma, Strutture alberghiere, Strutture extralberghiere, Strutture ricettive, Tax Free, Turismo, Turismo internazionale, Unione Albergatori Provincia di Savona, Unione Europea, UnwtoSecondo il rapporto mensile sul turismo internazionale della Banca d’Italia, la bilancia dei pagamenti turistica ha presentato nel mese di febbraio 2016 un surplus di 260 milioni di euro, a fronte di uno di 241 milioni nello stesso mese dell’anno precedente.
Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 1.649 milioni, sono aumentate del 2,8% mentre quelle dei viaggiatori italiani all’estero, per 1.390 milioni, sono cresciute dell’1,9%.
Nel periodo gennaio-febbraio 2016 si è registrato un avanzo di 517 milioni di euro, a fronte di uno di 453 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente.
Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 3.620 milioni, sono aumentate del 4,6% e quelle dei viaggiatori italiani all’estero, per 3.103 milioni, sono cresciute del 3,2%.
Secondo i dati diffusi dall’Unwto, per il quarto anno consecutivo, il fatturato prodotto dal turismo internazionale è cresciuto nel 2015 più dell’export complessivo a livello mondiale.
L’incremento è stato del 3,6% per il turismo e del 2,8% per le esportazioni.
Nel 2015 il fatturato generato nelle destinazioni del mondo dai visitatori internazionali per alloggio, cibo, intrattenimento, shopping e altri servizi ha superato i 1.200 miliardi di dollari.
Le destinazioni con i più elevati volumi di fatturato turistico sono state l’anno scorso gli Stati Uniti (178 miliardi), la Cina (114 miliardi), la Spagna (57 miliardi) e la Francia (46 miliardi), mentre chi ha speso di più per turismo internazionale sono stati cinesi (292 miliardi), americani (120 miliardi), tedeschi (76 miliardi) e britannici (63 miliardi).
Secondo il rapporto annuale elaborato dal CeSIF, Centro Studi sull’Impresa, in collaborazione con Global Blue sono Milano, Roma e Firenze le destinazioni italiane preferite dai turisti cinesi amanti dello shopping.
Lo scorso anno si è concluso con un bilancio particolarmente positivo per il tax free shopping nel nostro Paese: gli acquisiti dei viaggiatori cinesi sono aumentati del 56%, contro un andamento generale degli acquisti in Italia fermo a un più 16%.
Nel 2015 i cinesi che hanno deciso di recarsi all’estero sono stati 127,8 milioni: un vero e proprio esercito che, oltretutto, è composto in larga parte da big spender, se pensiamo che lo scontrino medio dei cinesi è passato da 896 a 944 euro, registrando un incremento di circa 5 punti percentuali.
Acquistare prodotti di lusso resta, dunque, uno degli scopi del loro viaggio in Italia e lo share principale (+68%) è appannaggio di abbigliamento e pelletteria, seguito dai gioielli, i cui acquisti sono aumentati del 23%.
Molto richiesti anche gli outlet, visitati dal 19% degli acquirenti.
Secondo il rapporto sul traffico aereo stilato da Aci Europe nel primo trimestre del 2016 il traffico-passeggeri negli aeroporti europei è cresciuto in media del 7,8%. In particolare, in Europa è cresciuto di ben +8,2%, più di 4,5 volte del tasso previsto della crescita Pil (Prodotto interno lordo) per il 2016.
Tra i mercati nazionali, 16 di questi hanno raggiunto una crescita a due cifre, soprattutto a sud ed ad est dell’Unione europea, nonché in Danimarca, Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi. Di conseguenza, Dublino (+17,5%), Barcellona-El Prat (+16,1%), Copenaghen (+13,2%), Amsterdam-Schiphol (+12,4%) e Madrid-Barajas (+11,9%) hanno portato una crescita dei passeggeri tra i più grandi scali a livello Ue. Al contrario i mercati principali (Francia, Germania, Italia ed in misura minore Regno Unito) sono al di sotto della media europea.
Questi dati, così come i risultati del traffico-passeggeri a marzo (+7,6% per l’Ue) rivelano che l’impatto degli attacchi terroristici di Bruxelles sembra essere contenuto in Belgio, con l’aeroporto di Bruxelles che supporta maggiormente la conseguenza di questo (-29,1% a marzo e -5,3% nel primo trimestre).
Nel frattempo, gli aeroporti non comunitari nel primo trimestre mostrano una crescita dei passeggeri del 6,2%. Il traffico è in ripresa in Ucraina (+14,4%) e sembra stabilizzarsi in Russia. Questo dato ha raggiunto nuovi picchi in Islanda (+36,8%), mentre rimane abbastanza resistente in Turchia (+8,4%), anche se gli aeroporti turchi che servono destinazioni turistiche sono poco efficienti. Infine, nello specifico, a marzo la crescita media dei passeggeri è stata pari al +5,5%.
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