• Rinnovo degli alberghi sei milioni di euro dalla Regione Liguria - Angelo Berlangieri - Pianeta Turismo - Contratto Integrativo Provinciale dell’Industria Turistica - movimento turistico

    Analisi del movimento turistico: emergenza Turismo in provincia di Savona

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    L’Osservatorio turistico di Regione Liguria ha pubblicato il report del movimento turistico da gennaio ad agosto 2020.

    Rispetto al 2019, a livello regionale i primi otto mesi dell’anno per le strutture turistiche ricettive ed extra ricettive si sono chiusi con un netto segno negativo – meno 51% di arrivi e un meno 45% di presenze – dovuto soprattutto al lockdown.

    I primi due mesi del 2020 si sono infatti chiusi con segno positivo: per gli arrivi + 9% a gennaio e +12% a febbraio, mentre per le presenze +7% e +13% rispetto al 2019.

    Da marzo a metà giugno, invece, c’è stato un azzeramento rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente

    Da metà giugno ad agosto, con la possibilità di spostarsi tra le regioni e la contemporanea riapertura delle strutture turistiche, si è assistito ad una leggera ripresa: a luglio -30% per gli arrivi e -32% per le presenze rispetto al 2019, mentre ad agosto -15% e -14%, grazie soprattutto ai turisti provenienti da Piemonte e Lombardia e ai liguri che hanno deciso di passare le vacanze in una località della propria regione.

    A livello provinciale i primi otto mesi hanno registrato un -44% per gli arrivi e un -42% per le presenze, valori leggermente inferiori a quelli regionali.

    Anche per luglio e agosto l’andamento provinciale è “leggermente migliore” rispetto a quello regionale: a luglio -16% per gli arrivi e -29% per le presenze, mentre ad agosto -6,5% e -13%.

    Per quanto riguarda la provenienza dei turisti, gli stranieri a livello regionale hanno registrato un quasi -70% sia per gli arrivi che le presenze rispetto ai primi otto mesi del 2019.

    In provincia di Savona a luglio il calo dei turisti italiani è stato maggiore rispetto ad agosto a causa della pessima gestione della rete autostradale, che ha scoraggiato i nostri ospiti a venire in vacanza nella nostra provincia, mentre in provincia di La Spezia, dove ASPI non ha avuto responsabilità dirette, gli italiani sono cresciuti.

    I cantieri autostradali, che sono iniziati proprio a giugno, quando il turismo lentamente cercava di ripartire per salvare la stagione, hanno influito in modo determinante sul fatturato di luglio, che ha infatti chiuso con il segno meno rispetto allo stesso mese del 2019.

    Le prenotazioni sono così riprese, tra paure ed incertezze, soprattutto grazie al turismo di prossimità, ma alla fine è stata una falsa partenza, perché la situazione autostradale regionale ha scoraggiato i nostri ospiti a venire in vacanza nella nostra provincia.

    Le strutture ricettive in presenza di un aumento della domanda non hanno la capacità di aumentare l’offerta (gli alberghi non hanno un magazzino e quindi quello che non si vende oggi non può essere rivenduto domani), quindi se le camere ad agosto 2019 erano quasi tutte vendute nel 2020 al massimo si può far lo stesso risultato, ma non è possibile recuperare le perdite dei mesi precedenti, perché non si può all’improvviso creare dal nulla nuove camere da vendere.

    La ripresa della diffusione del Covid ad ottobre, con il conseguente azzeramento del movimento turistico nella nostra regione in cui il turismo vale il 13% del prodotto interno lordo, porterà a fine anno ad una perdita media dei ricavi delle imprese ricettive superiore al 65%.

    Se lo Stato non interverrà, lasciando perdere provvedimenti a pioggia di “mera propaganda”, con un significativo aiuto in compartecipazione alle perdite subite, le imprese lasciate sole con il proprio autofinanziamento avranno non poche difficoltà a reggere il “colpo” con ripercussioni negative sulla tenuta del sistema economico e dei livelli occupazionali.

    Salviamo le imprese e i lavoratori del turismo prima che sia troppo tardi …. per tutti!

    Osservatorio turistico Regione Liguria – Movimento Turistico | Maggiori Informazioni

  • Previsioni turistiche per le vacanze di Natale - Pianeta Turismo - Angelo Berlangieri - Unione Provinciale Albergatori di Savona - Osservatorio Turistico Regionale della Liguria - Coronavirus

    Osservatorio Turistico Regionale della Liguria: il rapporto annuale

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    Il rapporto sul turismo in Liguria, giunto alla decima edizione, è curato dall’Osservatorio Turistico Regionale, costituito da Regione Liguria in partenariato con Unioncamere Liguria, che si è avvalsa della collaborazione dell’ISNART (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) e della consulenza scientifica del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova.
    Il fine del rapporto annuale è di unire alla lettura dei dati ufficiali rilevati dagli Enti locali e dalla Regione (arrivi, presenze, consistenza e caratteristiche delle strutture ricettive e dell’offerta) una ricca mole di informazioni tratte da indagini dirette, curate dall’Isnart per l’Osservatorio Turistico Regionale.
    Per il terzo anno l’Osservatorio Turistico Regionale della Liguria si è avvalso anche del progetto informatizzazione della rilevazione dei movimenti turistici curato dalla Regione, progetto che prevede la gestione del sistema di rilevazione dei dati dei movimenti della clientela delle strutture ricettive che operano sul territorio regionale.
    Questo rapporto si prefigge di costruire un quadro di quanto è emerso dalle diverse indagini dirette condotte nel corso del 2017, relative alla dinamica della domanda e dell’offerta turistica regionale. Si è scelto di privilegiare alcuni temi rilevanti per la programmazione turistica della Liguria: ad un rapido sguardo sulle dinamiche di breve e medio periodo della domanda e dell’offerta turistica, seguono alcuni approfondimenti tematici sviluppati nelle indagini dirette realizzate dall’Osservatorio Turistico Regionale.
    Tra le tematiche affrontate quest’anno la lente di ingrandimento punta sui mercati stranieri interessanti per la Regione, sia quelli consolidati che quelli emergenti sia in termini di flussi che di comportamenti.
    Inoltre per il 2017 è stato approfondita l’analisi relativa ai comportamenti turistici e di consumo dei vacanzieri che soggiornano in Liguria per il periodo estivo con un focus relativo ai turisti che alloggiano nelle abitazioni private.

    Osservatorio Turistico Regionale della Liguria Osservatorio Turistico Regionale della Liguria 

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  • Turismo crocieristico Liguria - Angelo Berlangieri - Pianeta Turismo

    La Liguria è la prima regione italiana per turismo crocieristico

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    L’Osservatorio Turistico Regionale della Liguria ha presentato l’indagine sul “Turismo crocieristico”, elaborata con il contributo dell’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche.
    Nel corso del 2017 i passeggeri movimentati nei porti crocieristici italiani sono stati 10,2 milioni. Le proiezioni emerse pochi giorni fa al Seatrade Cruise Med di Lisbona, indicano per il 2018 un aumento del 7,3% rispetto allo scorso anno e per il 2019 il superamento degli 11,5 milioni di passeggeri movimentati (+5,5% rispetto al 2018), un vero e proprio record per il settore crocieristico italiano.
    Lo scorso anno la Liguria è risultata essere la prima regione italiana per traffico crocieristico, accogliendo il 22,6% dei passeggeri movimentati, e per il 2018 si parla di una crescita superiore all’11%.
    Oltre a questo, Genova, Savona e La Spezia si sono posizionate ciascuna nella Top 10 dei porti italiani per transiti, tutte con un trend positivo per l’anno in corso.
    Anche nel confronto fra i dati consolidati 2017 e i previsionali 2018 accorpati per regione e relativi ai passeggeri movimentati, la Liguria si conferma in prima posizione, passando da 2.223.081 passeggeri a 2.470.000.
    Vede inoltre aumentare a proprio favore il divario dalla regione in seconda posizione, ovvero il Lazio. Quanto ai dati relativi alle toccate nave, si conferma fra le prime tre regioni italiane, collocandosi nel 2018 prima di Veneto e Campania.
    In questo settore negli ultimi anni la 2 nostra regione ha raggiunto un livello che possiamo definire di eccellenza, e le prospettive sono ottime.
    Spicca fra gli altri il porto di Genova, con il superamento del milione di passeggeri movimentati nel 2018 (+8% rispetto all’anno scorso). Previsione di aumento anche per le toccate navi con un +3,8%.
    Il maggiore movimento di passeggeri si registra nei mesi di aprile, luglio, settembre e ottobre. Anche analizzando i dati longitudinalmente dal 2006 al 2016, il Porto di Genova mostra un trend complessivo di crescita nel movimento passeggeri, con un saldo di raddoppio nel decennio considerato (+114%). Genova si è posizionata al quarto posto della graduatoria nazionale 2017 dei porti per passeggeri movimentati.
    Il porto di Savona, in quinta posizione nella classifica, registra 518.850 imbarchi e sbarchi e 335.593 transiti per un totale di 854.443 passeggeri movimentati.
    Molto positive anche le previsioni per il 2018. La distribuzione mensile del movimento passeggeri vede il picco nel mese di aprile. Il porto di La Spezia si posiziona nel 2017 all’ottavo posto della graduatoria nazionale, con un totale di 454.954 passeggeri movimentati, prevalentemente transiti. Come per Savona, molto positive le previsioni per il 2018.
    Il porto di La Spezia registra maggior il movimento di passeggeri nel mese di maggio e in estate, nei mesi di luglio e agosto.
    La funzione per la nostra regione di hub internazionale per i passeggeri si completa con l’attività dei traghetti che movimentano oltre 2,4 milioni di persone, e che – tramite servizi regolari durante tutto l’arco dell’anno – collegano i porti di Genova e Savona alle maggiori isole del Mediterraneo, alla Spagna ed al Nord Africa.
    Tra le politiche in atto nel settore, quella delle Autostrade del Mare, facente capo al piano strategico “Connettere l’Italia” voluto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, contribuisce al trend positivo, destinato a crescere nei prossimi 10 anni grazie all’insieme degli incentivi e degli investimenti per la logistica intermodale pari ad oltre 450 milioni di euro.
    Dando infine uno sguardo al trend a livello mondiale, si riscontra una domanda crocieristica destinata a crescere, dopo aver registrato nel quinquennio 2011–2016 un trend positivo di più del 20%.
    Nel 2017 i passeggeri legati al turismo crocieristico nel mondo hanno superato i 25 milioni, con previsioni per il 2018 di crescita del 5,4%.
    I Paesi di origine dei flussi vedono in testa gli Stati Uniti (11% dei passeggeri), seguiti a distanza dalla Cina (2%), dalla Germania (2%), dal Regno Unito (2%), dall’Australia (1%), e da Canada e Italia entrambe con lo 0,8%.
    Fra le tendenze in atto dal lato della domanda, emerge la ricerca di esperienze indimenticabili, introspettive e appaganti.
    I turisti sono “technologically skilled” e chiedono vacanze sostenibili, mostrandosi al contempo sempre più interessati al settore wellness ed attenti ad un’alimentazione “sana”.

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