
Perché la nostra offerta turistica non è competitiva?
Tag:Alberghi, Anno 2019, Arrivi e Presenze, Costi e Ricavi, Economia, Impresa, Italia, Lavoro, Liguria, Ligurian Riviera, Marketing, Marketing strategico, Marketing turistico, Offerta turistica, Pianeta Turismo, Politiche Turistiche, Prodotto Interno Lordo, Provincia di Savona, Regione Liguria, Turismo internazionale, Turismo nazionale, Unione Albergatori Provincia di Savona, Upa Savona, Valore aggiunto del turismoLa nostra offerta turistica non è sufficientemente competitiva perché è caratterizzata prevalentemente da un mono prodotto maturo (mare e spiaggia tradizionale) rivolto ad un mercato “stretto” di prossimità (piemontesi e lombardi), per contro il mercato è globale ed è rivolto a destinazioni capaci di offrire ampi ventagli di prodotti ed esperienze personalizzabili (il mercato è virato dai target alle persone).
In sintesi le cause principali sono:
1) La banalizzazione dell’approccio per cui si pensa che per far turismo sia sufficiente gestire l’accoglienza (elemento necessario ma non sufficiente) mentre è imprescindibile organizzare, con approccio “ingegneristico” tutt’altro che banale, le politiche per l’economia del turismo.
2) La convinzione che far turismo significhi solo organizzare manifestazioni ed intrattenimento, elementi importanti e utili per l’accoglienza e l’offerta ma non fondanti. Le fondamenta del turismo sono le infrastrutture, i servizi, i prodotti e le esperienze e su di esse si dovrebbero costruire le politiche per l’economia del turismo.
3) La tendenza, diffusa, a raccontare che cosa abbiamo (le materie prime) mentre i mercati chiedono prodotti ed esperienze per “vivere” chi siamo! Si sente (eccome) la mancanza di un sistema di trasformazione delle materie prime ovvero di una “fabbrica” prodotti ed esperienze diversificate, organizzate, gestite, marketing oriented, competitive, distribuibili, promo-commercializzabili.
4) La mancanza della scelta strategica di orientamento della destinazione: turismo di massa a competizione di prezzo o turismi delle esperienze a competizione di qualità e unicità dell’offerta? La non scelta crea confusione interna ed esterna e perdita certa di competitività
5) L’eccessiva frammentazione della destinazione per cui in un mercato globale che guarda alle destinazioni e alle esperienze di destinazione come motivazione di viaggio, noi imperterriti continuiamo a proporre in concorrenza tra loro le nostre singole località perdendo reputazione ed opportunità. Si sente (eccome) la mancanza di un’organizzazione della destinazione!
6) La difficoltà (crescente!) per gli imprenditori turistici (dovuta al calo preoccupante della redditività d’impresa) di attuare innovazione di processo e/o di prodotto(riqualificazioni, realizzazione ex novo di strutture ricettive o di servizi, ecc.) in linea con le aspettative di mercato e con quanto fanno i nostri competitori!