
Il Comune di Savona dice si alla tassa di soggiorno
Tag:Alberghi, Anno 2015, Anno 2016, Arrivi e Presenze, Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Assoturismo Confesercenti, Comune di Savona, Costi e Ricavi, Economia, Faita Confcommercio, Federalberghi Confcommercio, Impresa, Italia, Lavoro, Liguria, Local tax, Marketing, Marketing strategico, Marketing turistico, Pianeta Turismo, Politiche Turistiche, Provincia di Savona, Soggiorno, Strutture alberghiere, Strutture extralberghiere, Strutture ricettive, Tassa di Soggiorno, Turismo internazionale, Turismo nazionale, Turismo over 50, Turismo straniero, Unione Albergatori Provincia di Savona, Upa Savona, VacanzaIl Comune di Savona dice si alla tassa di soggiorno. L’Unione Provinciale Albergatori di Savona ribadisce il proprio no assoluto.
Sui giornali di ieri ho letto che l’Amministrazione Comunale di Savona, per fare cassa e risolvere i problemi di bilancio, ha deciso di applicare dal prossimo gennaio la tassa di soggiorno ai turisti (con esclusione dei croceristi) che soggiorneranno negli alberghi della città.
Come ha dichiarato Carlo Scrivano, direttore dell’UPA, non si possono “usare i turisti per tappare i buchi del Comune”.
Come associazione di categoria nelle scorse settimane ci siamo già espressi pubblicamente più volte su questa nuova imposta locale, sostenendo con forza e determinazione la nostra ferma e convinta opposizione.
La nostra non è una contrarietà dettata da pregiudizi o prese di posizione, ma si basa su motivazioni concrete.
L’imposizione di una tassa indiretta sui turisti rappresenta una delle peggiori scelte possibili in materia di politica economica e turistica.
In questo momento di profonda crisi economica e sociale del paese e di grande fragilità ed incertezza della nostra categoria imprenditoriale, anche solo uno o due euro possono fare la differenza.
Nelle località dove si applica già la tassa di soggiorno, viene ad esempio messa a disposizione del turista la carta di soggiorno, ovvero tutta una serie di vantaggi riservati al cliente, con cui acquistare servizi a prezzi più bassi.
Dunque, il turista paga un pò di più, ma ha in cambio un servizio in più: nel nostro caso, invece, faremmo pagare di più, senza offrire alcunché in cambio.
Per tutelare davvero le imprese del territorio, gli amministratori locali, al posto di proporre nuove tasse, dovrebbero fare esattamente il contrario: puntare a rendere la propria città sempre più accogliente, ad esempio mantenendo i musei sempre aperti, e non lasciando i turisti a vagare senza bussola in un deserto.
Il grande rischio, secondo noi, è di allontanare i vacanzieri da Savona, che da diversi anni sta seriamente cercando di fare turismo e diventare davvero una meta per le vacanze.
In questo modo si taglierebbero definitivamente le gambe ad una categoria che sta spingendo ogni giorno per la riuscita di questo processo.