• Eventi e manifestazioni: quanto pesano sul tessuto economico

    Eventi e manifestazioni: quanto pesano sul tessuto economico?

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    Estate: stagione di eventi e manifestazioni, concerti, rievocazioni storiche, mostre.
    Anche quest’anno un lungo elenco di appuntamenti ha caratterizzato l’estate 2015 in Liguria e in particolare nella provincia di Savona.
    Come di consueto ogni anno si apre la discussione in particolare su tre temi:
    Gli eventi e le manifestazioni servono davvero per sostenere il turismo?
    E’ giusto che gli enti pubblici finanzino gli eventi in programma?
    E’ opportuno coordinare meglio le attività in calendario in località limitrofe?

    Eventi e manifestazioni sono una parte importante ma non esclusiva e imprescindibile dell’offerta turistica di una destinazione, e comunque fanno bene al Turismo!

    Se si escludono, dal punto di vista dell’economia del turismo, gli eventi/manifestazioni motivazionali, ovvero quegli eventi che rappresentano il motivo per il quale si organizza una vacanza in quella destinazione (che significa che se l’evento si sposta in un’altra destinazione si cambia destinazione di vacanza!), i restanti, che sono la maggior parte di quelli normalmente organizzati, sono eventi/manifestazioni d’intrattenimento che contribuiscono significativamente alla definizione della percezione positiva o negativa della vacanza trascorsa in una località ma non sono il motivo per cui si sceglie di fare una vacanza in quella destinazione.
    Tali eventi, possono essere uno dei motivi per cui si è trascorsa una “bella” vacanza nella destinazione generando uno dei più incisivi effetti promozionali quello del passaparola (che oggi poi significa postare, twittare, pinnare, condividere e tutte le altre forme di comunicazione dei social). Pertanto, nell’organizzare il calendario eventi di una destinazione è bene tenere distinti gli eventi/manifestazioni che generano direttamente flussi turistici, da quelli d’intrattenimento che non generano direttamente flussi, ma contribuiscono a determinare in quota parte, la reputazione e la percezione di una destinazione turistica. Da questo ragionamento derivano due regole generali nell’affrontare il tema calendario eventi:

    1. E’ buona norma che il calendario sia composto di un mix eventi/manifestazioni motivazionali e d’intrattenimento.
    2. Gli eventi/manifestazioni d’intrattenimento devono essere il più possibile di qualità e distribuiti durante tutto l’anno: meglio qualche evento in meno ma di qualità maggiore (aumenta la percezione positiva della destinazione!) e meglio qualcosa in meno nel programma estivo per organizzare le attività anche negli altri mesi dell’anno.

    Coordinare il calendario eventi di località parte di un ambito turistico aiuta la percezione positiva di efficienza e organizzazione di una destinazione turistica oltre  alla competizione tra località; ciò è utile alla competitività complessiva di un ambito!

    Riuscire a coordinare in un calendario unico gli eventi più significativi di un determinato ambito turistico più che un obiettivo sembra un’utopia! Infatti, di norma su tutto prevale il senso della concorrenza tra località limitrofe, o addirittura tra i rioni all’interno di una stessa località; tale comportamento porta non a coordinare il calendario degli eventi ma a organizzare un calendario che sia in diretta concorrenza con quello dei vicini!
    Questa percezione della “concorrenza” in un contesto di globalizzazione del fenomeno turismo è ovviamente anacronistica, improduttiva e fonte di dispersione di risorse. Tuttavia, non si deve neppure arrivare alla generalizzazione di “coordinamento uguale omologazione”, per cui tutti devono fare le stesse cose senza lo spirito di una sana concorrenza fondata sulla specializzazione dell’offerta turistica (compresi eventi e manifestazioni) per la singola località.
    La visione “utopica”, considerato il contesto della realtà attuale, sarebbe quella di un coordinamento d’ambito del calendario degli eventi/manifestazioni più significative, dove le singole località rivaleggiano in termini di specializzazione e qualità, offrendo al turista la percezione di una destinazione organizzata, ben strutturata,  altresì attenta a soddisfare le diverse aspettative di tutti.

    Il sostegno “pubblico” agli eventi/manifestazioni è investimento in economia del turismo e non spesa fine a se stessa, tuttavia oltre alla qualità anche l’incidenza “economica” degli eventi/manifestazioni andrebbe misurata.

    E’ un errore strategico considerare il finanziamento degli eventi con risorse pubbliche una spesa improduttiva (la prima che va tagliata in caso di necessità di bilancio) anziché un investimento da salvaguardare a favore di un’economia capace ancora, nonostante tutto, di generare valore aggiunto e occupazione. Il risparmio immediato genera nel medio termine una caduta della reputazione della destinazione, riduzione del movimento turistico e del valore aggiunto, che vale in media circa il 10%, con conseguente contrazione del PIL e dei livelli occupazionali: in questo modo l’apparente risparmio genererà, di fatto, una situazione di crisi.
    Naturalmente ciò significa che gli eventi devono essere valutati non solo per correttezza, trasparenza e qualità (che indubbiamente è l’elemento valutativo principale e determinante) ma anche per i ritorni economici, diretti, indotti e indiretti, che sono in grado di generare a fronte dell’investimento pubblico che li sostiene.
    Per far questo, con oggettività, occorrerebbero degli indici e delle stime di valutazione econometrica, ad es. la propensione alla spesa di chi partecipa a eventi, le richieste di soggiorno indotte, il valore aggiunto generato in termini di comunicazione e reputazione di cui oggi non disponiamo in maniera strutturata e testata.
    Considerato il valore e l’importanza di un’economia come il turismo e la spesa pubblica per sostenere eventi e manifestazioni a rilevanza turistica, tale obiettivo  potrebbe essere una sfida, e un segno di rispetto per il turismo stesso.
    L’obiettivo è dunque quello di provare nei prossimi mesi a costruire un modello econometrico di valutazione degli eventi e delle manifestazioni da testare nella prossima estate….. così da avere un altro elemento di sana e doverosa discussione su cui confrontarci!

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